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Retorica del fesso nel dibattito politico (da sempre). Charlie Parker, uno dei più grandi sassofonisti di jazz dello scorso secolo, per alcuni il più grande, ebbe a dire in risposta a chi gli chiedesse come si fosse formato un linguaggio così originale come il suo, che di originale c'era solo il suo modo di sviluppare elementi già presenti nel passato, nella tradizione, e anche in una vivace scena attuale che sfornava musicisti di ogni livello: "Certe cose erano nell'aria, dovevi solo allungare la mano e prenderle", disse. Era modesto Charlie, ma in fondo diceva una verità. Con i pensieri è lo stesso, prima di formarti un'opinione che abbia un senso compiuto per la tua particolare personalità e che si rifletta in un senso comune è bene ascoltare molta gente, gente con cui concordi, come si fa per istinto naturale, e gente con cui discordi o magari concordi e discordi in parte. Questo sembrerebbe un pensiero a sen
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Mauki   "Mauki aveva tre tambo..." Inizia così un raccontino di Jack London del 1910, i "tambo" sono i" tabù": esiste una parola con un'accezione più negativa, oggi? Dal significato contrastante per l'inquieto occidentale, che per natura non rispettava gli eccessivi tabù imposti dalla religione, è stata poi stigmatizzata, in senso negativo, fino a sparire nel gergo corrente. Le caramelline della pubblicità sono già "vintage". Qualcuno sente questa parola nel gergo corrente? Il suo utilizzo è pressochè sparito, anche in senso negativo. Tabù, ovvero: non si può fare. La sacralità di un divieto. Mauki aveva tre tabù: non poteva stringere la mano a una donna nè poteva essere toccato da una donna, non poteva  mangiare certi molluschi, nè salire su barche che trasportassero, anche in minima parte, parti corporali di coccodrillo, foss'anche un singolo dente. Mauki è la storia di una vendetta. Come storia non è nien